La Borsa Scommesse o Betting Exchange è regolamentata anche in Italia dopo un lungo iter burocratico durato più di 7 anni. Dopo una serie di passaggi normativi, con l’ approvazione dell’ Unione Europea del decreto “scommesse a distanza con modalità di interazione diretta tra i singoli giocatori” il ministro dell’ Economia e delle Finanze Vittorio Grilli ha firmato infatti il decreto che è entrato in vigore il 24 maggio 2013.
La Borsa delle Scommesse ed il trading sportivo sono partiti senza la liquidità internazionale soltanto con quella del singolo intermediario italiano scelto, cioè dalle scommesse punta e banca inserite dai trader sullo sport che hanno aperto il conto presso di lui. Non è permesso per il momento costituire tra i vari operatori un network interno in modo da avere un’unica piattaforma e quindi un’ unica liquidità. Sono comunque tutti concordi sul fatto che il Betting exchange in Italia avrà un grandissimo successo proprio perché gli italiani, a differenza degli altri europei, sono un popolo di trader e scalper abituati a fare trading sui mercati facendo anche centinaia di operazioni al giorno. L’ unica perplessità riguarda solo la liquidità del betting exchange in Italia perché potrebbe inizialmente creare un piccolo mercato che rallenterebbe l’entrata di altri grossi Player.
Le parole spese da qualche responsabile dell’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli lascia ben sperare per l’ arrivo in un prossimo futuro della liquidità internazionale perché sembra che quest’ ultimi stiano lavorando con le altre Nazioni europee quali Spagna e Francia per avere prima possibile un mercato comune europeo. In questa direzione c’è da rilevare che il decreto sul betting exchange è stato approvato anche in spagna .